Avevano chattato per mesi, Regina e Christian. Lei faceva politica: era tesoriera della federazione di Amburgo della Cdu. Lui diceva di essere un medico dell’esercito e di aver prestato servizio in Afghanistan. Poi si incontrarono, e la verità venne subito fuori: Christian in realtà era un idraulico disoccupato che si era costruito un’identità virtuale per affascinare Regina. L’idillio si ruppe e il loro rapporto divenne teso e burrascoso. Fino a quando Christian, esasperato dal fatto di essere considerato un bugiardo, durante l’ennesimo litigio l’ha strangolata. Nella loro tragica vicenda – secondo criminologi e psicologi – si ritrovano i sintomi classici dei traumi provocati dal passaggio dal mondo virtuale alla cruda realtà.
La storia:
Amore in chat finisce nel sangue. Mesi di bugie e poi la strangola il Giornale
lunedì 19 marzo 2007
lunedì 12 marzo 2007
La doppia vita delle regine della cam
Morgana ha una laurea in Scienze della comunicazione e ne sta prendendo un'altra in Giurisprudenza. Passa le sue giornate a studiare diritto, nel suo appartamento, con addosso una vestaglia. Quando qualcuno la cerca in chat se la toglie, mette in scena il suo show, poi se la rimette e torna a essere una studentessa modello.
Le storie:
MyBy ha 35 anni e fa l'operaia. La sera, il camice che indossa al lavoro lascia il posto al baby doll con cui si presenta davanti alla cam. Non ha un fisico perfetto, ma piace proprio perché non sembra una pornostar.
Lovely faceva la cameriera in un pub prima di dedicarsi agli spogliarelli via web. Oggi guadagna cento euro al giorno e i suoi clienti la trattano come una regina. Le piacerebbe riuscire a rilevare un pub tutto suo.
Sono alcune delle sempre più numerose donne e ragazze che si esibiscono a pagamento da casa loro. Le loro storie sono su Specchio di questa settimana.
Le storie:
giovedì 8 marzo 2007
"Cliccai su un nome a caso e scrissi Ciao"
Estate 2001. Titti entra per la prima volta in una chat. E' sera, tutti gli altri sono andati a letto e lei ha un nodo alla gola per l'ennesima discussione con suo marito. Clicca su qualche link a caso, si imbatte in una chat, sceglie un nick (Lulù) ed entra. Ogni giorno suo marito torna a casa portandosi dietro le tensioni del lavoro e ogni giorno lei deve fare in modo che niente lo innervosisca. Titti entra in chat, si ritrova davanti a una lista di nick, clicca su un nome a caso e scrive "Ciao". Suo marito continua a dirle che è frigida e lei gli crede, perché non ha quasi mai voglia di fare sesso con lui. Titti scrive "Ciao" e comincia a dialogare con un perfetto sconosciuto. E la sua vita cambia.
La storia:
Lulù
La storia:
Lulù
Dalle manie da spogliarello ai pedinamenti virtuali: ecco le ossessioni del popolo del Web
Cyberstalk (pedinamento virtuale), cyber-spogliarello (tendenza a mettersi a nudo davanti a sconosciuti), egosurfing (ricerca ossessiva di siti che parlino di sé): sono alcune delle cybermalattie elencate in un articolo pubblicato oggi sulla Stampa. Piccole manie che possono portare a gravi forme di dipendenza.
L'articolo:
La Stampa: Sono i figli del Web i nuovi pazzi
L'articolo:
La Stampa: Sono i figli del Web i nuovi pazzi
domenica 25 febbraio 2007
Quando lui ti tradisce con la tastiera
Sofia ricorda ancora cosa provò quando sorprese il marito Mario mentre faceva sesso virtuale in chat: «Beccarlo davanti al monitor con una sola mano sulla tastiera è stato uno choc. Mi sono sentita ferita a immaginare che potesse intrattenere una relazione così spinta comunicando per iscritto con chissà chi». Quella volta lei riuscì a perdonarlo, ma la dipendenza digitale di Mario continuò a rendere insostenibile la loro vita, tra bollette astronomiche e nuovi tradimenti virtuali.
Oggi Mario è solo. Sofia lo ha lasciato dopo quasi vent'anni di matrimonio. E lui si è rivolto a uno psicoterapeuta specializzato in tossicodipendenze. «Ho scoperto - confessa - di avere spostato su Internet e il sesso virtuale una compulsività che in passato avevo avuto verso sostanze come alcol e droghe, e che altri magari hanno per il cibo o il gioco d’azzardo. Ma Internet è più insidiosa, perchè offre il vantaggio dell’anonimato, della dimensione Mud (Multi User Dimension) per sperimentare con una o più identità online, rimuove le barriere geografiche e apre le porte a tutte le culture».
La storia
La Stampa: "Mio marito mi tradiva con la tastiera"
Oggi Mario è solo. Sofia lo ha lasciato dopo quasi vent'anni di matrimonio. E lui si è rivolto a uno psicoterapeuta specializzato in tossicodipendenze. «Ho scoperto - confessa - di avere spostato su Internet e il sesso virtuale una compulsività che in passato avevo avuto verso sostanze come alcol e droghe, e che altri magari hanno per il cibo o il gioco d’azzardo. Ma Internet è più insidiosa, perchè offre il vantaggio dell’anonimato, della dimensione Mud (Multi User Dimension) per sperimentare con una o più identità online, rimuove le barriere geografiche e apre le porte a tutte le culture».
La storia
La Stampa: "Mio marito mi tradiva con la tastiera"
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